In calo l’occupazione post laurea |
Sia che si esca con la "triennale", sia che lo si faccia con la specialistica, i senza lavoro continuano ad aumentare (v. Tabella). Oggi, il 16,2 per cento dei laureati "brevi" è disoccupato a un anno dal conseguimento del titolo di studio. Nel 2008 erano l'11 per cento. Dalla specialistica non arrivano numero migliori. L'involuzione, semmai, è ancora più accentuata: i disoccupati quest'anno sono il 17,7 per cento (erano il 10,8 per cento). Certo è che comunque i laureati nel tempo dimostrano performance migliori dei diplomati. Durante l'intera vita lavorativa, hanno un tasso di occupazione superiore di undici punti percentuali a quella dei diplomati che, senza dubbio, stanno pagando più dolorosamente la crisi. Ad ogni modo, dice l'indagine, diminuisce anche la quota dei laureati che risultano impiegati cinque anni dopo aver conseguito il titolo. In questo caso il campione osservato è quello dei laureati pre-riforma. Tra il 2005 e il 2010 la contrazione è di quasi cinque punti percentuali. Cinque anni fa erano il 90,3 per cento quelli che erano riusciti a trovare impiego. Oggi sono l'85,6 per cento. A tre anni dalla laurea, il 75 per cento dei laureati con la specialistica ha un impiego mentre il 13 per cento è ancora senza e ne sta cercando uno. Tra le diverse facoltà le disparità sono evidenti e indicative, semmai ce ne fosse ancora bisogno, della diversa accoglienza che il mercato dà loro a seconda dei percorsi di studio. I picchi interessano, oltre a chi esce dal percorso medico e professioni sanitarie (98 per cento), i laureati del gruppo economico-statistico, di architettura (entrambi quasi 86 per cento) e quelli di ingegneria (84,7 per cento). All'estremo opposto, i laureati nel gruppo geo-biologico (47,1 per cento), chimico-farmaceutico (48,5 per cento), giuridico (50,2 per cento) e scientifico (62,3 per cento). Ancora più incertezza. Il peggioramento delle condizioni contrattuali dei primi impieghi è comunque costante. I contratti atipici oggi interessano più di quattro laureati "brevi" su dieci. Allo stesso tempo i rapporti di lavoro stabili sono passati dal 50,7 per cento al 46,2. Peggiori sono anche le performance, a un anno dalla laurea, di chi consegue la specialistica. Quest'anno hanno un contratto atipico il 46,4 per cento (erano il 41,4 nel 2008) mentre solo il 35 per cento è riuscito a strappare un contratto stabile. Per chi è uscito dagli atenei cinque anni fa, dato questo che riguarda in particolare i laureati pre-riforma, la stabilità dell'occupazione coinvolge il 71 per cento dei casi.
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