Home 2011 25 Gennaio Politecnico di Torino. Premio con ridistribuzione finale a favore degli atenei che non hanno meritato
Politecnico di Torino. Premio con ridistribuzione finale a favore degli atenei che non hanno meritato PDF Stampa E-mail
Una delle principali innovazioni varate dal ministro Gelmini consiste nel ripartire il 7% del fondo di finanziamento per gli oltre settanta atenei (7,2 miliardi di euro nel 2009, ridotti a 6,9 nel 2010) secondo criteri di merito. Più soldi ai migliori; meno - o nessuno - agli ultimi della classe. L’idea suona come un passo in avanti verso la costruzione di un sistema meritocratico. La beffa risiede nel fatto che se la torta diminuisce l’unico vantaggio che resta ai più bravi è subire qualche taglio in meno. È quel che è accaduto al Politecnico di Torino. La notizia è che per il ministero dell’Istruzione l’ateneo torinese è stata la migliore università italiana nel 2009, secondo i criteri stabiliti per misurare la qualità della ricerca e della didattica. Peccato che il primato non si è tradotto in un massiccio afflusso di fondi: rispetto al 2009, il «Poli» chiuderà il bilancio 2010 incassando dallo Stato 118,6 milioni di euro, la stessa cifra dell’anno precedente. Insomma, per non perderci si è dovuto classificare in cima alla lista, il che significa che tutti gli altri atenei (ad eccezione di Trento, seconda) ci rimetteranno. Il decreto che ha stanziato i fondi conferma i tagli previsti: la cassa segna un meno 3,7%. Tagli per tutti, dunque. Anche per i migliori. Nessuno ha incassato un euro in più. Anzi, per contenere i tagli secchi che gravavano su alcuni atenei del Sud precipitati nella graduatoria (Napoli, Messina, Palermo, La Sapienza) il ministero si è voluto inventare un sistema di riequilibrio: si è stabilito che nessun ateneo potesse vedere il proprio Ffo decurtato di oltre il 5,5% rispetto al 2009. Chi è crollato ha beneficiato del fondo di riequilibrio, usufruendo dei fondi che sarebbero dovuti finire ai meritevoli. Messina si è salvata grazie a 6,5 milioni di euro, Napoli è rimasta a galla con 2,5 milioni racimolati dalla rete di protezione (12,3 milioni di euro). E il Politecnico di Torino, primo della classe, è riuscito a mantenere invariato il proprio Ffo, ma ha dovuto rinunciare - per permettere al sistema di salvare le maglie nere - ai 3,3 milioni che avrebbe dovuto ottenere. Stesso discorso per Trento, che ha dovuto dire addio a 850 mila euro.
(A. Rossi, La Stampa 14-01-2011)