Home 2011 25 Gennaio I tempi per attuare la riforma universitaria. 47 provvedimenti attuativi
I tempi per attuare la riforma universitaria. 47 provvedimenti attuativi PDF Stampa E-mail

L'impianto della legge 240/2010 delega il governo ad adottare, entro un anno, una serie di provvedimenti per renderla operativa. Tra regolamenti e decreti ministeriali, infatti, le caselle della riforma sono quasi tutte da riempire: 47 provvedimenti attuativi, cui parallelamente devono essere aggiunte le riforme dello statuto che ogni università dovrà approvare entro fine giugno (massimo settembre) per modificare i sistemi di governo e quindi introdurre rettori a tempo, consigli di amministrazione aperti agli esterni e direttore generale.

I primi provvedimenti da attuare. Uno dei punti chiave della legge è quello del restyling della governance degli atenei, incentrata sulla divisione dei compiti fra senato accademico e consiglio di amministrazione e guidata dai rettori a termine: affinché queste regole cambino davvero, bisognerà aspettare che le università riscrivano i propri statuti entro sei mesi. Chi non ce la fa avrà un tempo supplementare di tre mesi, scaduti i quali dovrà affidarsi a una commissione di tre componenti, nominati dal- ministero, che scriverà le modifiche statutarie. Sono 60 i giorni di tempo per ridisegnare la geografia frastagliata dei settori disciplinari in cui sono divisi i concorsi, mentre i provvedimenti ministeriali diventano essenziali per due pilastri della riforma, l'abilitazione nazionale indispensabile ai futuri docenti, da fare entro tre mesi e i parametri di giudizio sui docenti per distinguere i meritevoli da premiare e gli inattivi da punire. Entro 90 giorni, una serie di decreti, concertati tra ministero dell'università, dell’economia e della pubblica amministrazione, dovrà definire le procedure.

I provvedimenti da attuare in più tempo. Per ritoccare gli stipendi ci sono sei mesi di tempo e l'obiettivo è duplice. Prima di tutto bisogna decidere chi sottrarre al blocco triennale degli aumenti fissato dalla manovra estiva e poi bisogna disegnare le modalità per gli aumenti meritocratici ai professori del futuro. Il governo avrà invece un anno per attuare la delega contenuta nell'articolo 5 che lo incarica di trovare il modo di valorizzare l'efficienza e la qualità degli atenei. Il che vuol dire introdurre i meccanismi premiali nella distribuzione del Fondo del finanziamento ordinario, valorizzare la figura dei ricercatori rivedendone il trattamento economico, riscrivere le regole contabili sul modello aziendale e fissare i livelli essenziali delle prestazioni e del diritto allo studio. Su tutto questo una drastica accelerata dovrà riguardare anche l'Anvur, l'Agenzia nazionale di valutazione, che secondo quanto annunciano dal ministero sarà operativa a stretto giro e che sarà chiamata a fissare i parametri per le diverse svolte meritocratiche declinate dalla riforma su distribuzione dei fondi, valutazione dei docenti e incentivi agli studenti.
(B. Pacelli, ItaliaOggi 18-01-2011)