Reclutamento e milleproroghe |
Premessa: le Università che impiegano più del 90% del budget in stipendi subiscono delle penalizzazioni, per esempio sulla possibilità di assumere nuovi ricercatori e professori. Secondo una consuetudine normativa che si tramanda di Milleproroghe in Milleproroghe, nel calcolo di questa "quota 90" non si tiene conto degli adeguamenti ISTAT, e gli stipendi dei dipendenti che svolgono attività retribuite anche dal Sistema Sanitario Nazionale sono conteggiati solo in parte. Il fatto: nell'ultimo Milleproroghe lo "sconto" suddetto non è stato prorogato. Questo ha come conseguenza che molte Università fino al mese scorso sotto "quota 90", si troveranno improvvisamente sopra. Specialmente quelle che hanno grandi Facoltà di Medicina. Conseguenza: una larga parte delle Università italiane non potrà avviare contratti a tempo determinato ne’ bandire posti per professore (senza contare altre possibili conseguenze dello sforamento della "quota 90"). Sviluppi: il Milleproroghe deve essere, prima o poi, convertito in legge dal Parlamento. Ovviamente le componenti accademiche si attiveranno per un reinserimento della proroga in tale sede, e al solito sulla scacchiera peseranno le mosse del MIUR, del MEF, della CRUI...Eppure la riforma "epocale" è legge, giusto? E non aveva detto lo stesso Tremonti che alle nuove regole sarebbero seguite maggiori risorse? Se questo è l'inizio... Buon 2011 a tutti… (France, NFA 02-01-2011). Il mancato sconto va ripristinato in sede di conversione del decreto-legge. E’ una battaglia che si fa ogni anno, una specie di rituale. speriamo che alla fine vada bene, come andò bene lo scorso anno. Da notare però che loro ci provano sempre... questo è deprimente(Insorgere, NFA 02-01-2011) |