La legge sul rientro dei talenti |
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Su iniziativa bipartisan è passata al Senato la cosiddetta ''legge sul rientro dei talenti''. Secondo la quale ''chi è nato dopo il 1° gennaio 1969, possiede una laurea, ha lavorato negli ultimi due anni all'estero e decide di rientrare in Italia, godrà di un forte incentivo fiscale: i maschi saranno tassati sul 30% del reddito, le femmine sul 20%”. Altre iniziative simili in passato hanno sortito risultati modesti. L'Italia riesce ad attrarre solo il 2% della mobilità internazionale di studenti. Riduzioni anche consistenti delle tasse, che però sono solo temporanee, è molto difficile che annullino il vantaggio permanente dello stare all'estero, per quelli che hanno deciso di emigrare. Non è con gli sgravi fiscali mirati e ridotti nel tempo che si può sperare di invertire la tendenza alla fuga dall'Italia per le persone di talento. Questo è un provvedimento che complica ulteriormente il sistema fiscale e introduce prebende sponsorizzate dai politici che saranno allocate in modo più o meno casuale. I difensori del provvedimento dicono invece: «Questo è un contributo per aumentare l'attrattività dell'Italia». «Questo è un primo passo confortante e una dimostrazione di responsabilità da parte di tutto il Parlamento». (Da S. Brusco, NFA 25-12-2010)
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