Home 2010 04 Dicembre La riforma dell'università (comunicato stampa del MIUR)
La riforma dell'università (comunicato stampa del MIUR) PDF Stampa E-mail
Saranno evidenziati con una freccia (-->) i provvedimenti più significativi del Disegno di Legge
I punti del ddl: lotta agli sprechi, a "parentopoli" e stop ai rettori a vita
• E' il primo provvedimento organico che riforma l'intero sistema universitario;
• il ddl afferma il principio che l'autonomia delle università deve essere coniugata con una forte responsabilità finanziaria, scientifica, didattica. Le università sono autonome ma risponderanno delle loro azioni. Se saranno gestite male riceveranno meno finanziamenti. Soldi solo in base alla qualità. Fine dei finanziamenti a pioggia;
• sono riformati il reclutamento del personale e la governance delle università secondo criteri meritocratici e di trasparenza.
• Per la prima volta si proibisce di partecipare ai concorsi a chi ha parentele fino al 4° grado.
Organizzazione del sistema universitario
(entro sei mesi dall'approvazione della legge le università dovranno approvare statuti con queste caratteristiche)
-->• Adozione di un codice etico
Com’è: non ci sono regole per garantire trasparenza nelle assunzioni e nell'amministrazione;
Come sarà: ci sarà un codice etico per evitare incompatibilità e conflitti d’interessi legati a parentele. Alle università che assumeranno o gestiranno le risorse in maniera non trasparente saranno ridotti i finanziamenti del Ministero.
-->• Limite massimo complessivo di 6 anni al mandato dei rettori, inclusi quelli già trascorsi prima della riforma.
Com’è: ogni università decide il numero dei mandati;
Come sarà: un rettore potrà rimanere in carica un solo mandato, per un massimo di sei anni.
• Distinzione netta di funzioni tra Senato e Consiglio d'Amministrazione: il primo organo accademico, il
secondo di alta amministrazione e programmazione.
Com’è: attualmente vi sono confusione e ambiguità di competenze tra i due organi che non aiuta l'assunzione di responsabilità nelle scelte;
Come sarà: il Senato avanzerà proposte di carattere scientifico, ma sarà il CdA ad avere la responsabilità chiara delle assunzioni e delle spese, anche delle sedi distaccate.
• Il CdA avrà almeno 3 membri esterni su 11. Il presidente del CdA potrà essere esterno.
• Presenza qualificata degli studenti negli organi di governo.
• Introduzione di un direttore generale al posto del direttore amministrativo.
Com’è: oggi il direttore amministrativo è spesso un esecutore con ruoli puramente amministrativi;
Come sarà: il direttore generale avrà compiti di grande responsabilità e dovrà rispondere delle sue scelte, come un vero e proprio manager dell'ateneo.
• Nucleo di valutazione d'ateneo a maggioranza esterna.
Com’è: molti nuclei dì valutazione sono oggi in maggioranza composti di docenti interni;
Come sarà: il nucleo di valutazione dovrà avere una maggiore presenza di membri esterni per garantire una valutazione oggettiva e imparziale.
• Gli studenti valuteranno i professori
Gli studenti valuteranno i professori e questa valutazione sarà determinante per l'attribuzione dei fondi alle università da parte del Ministero.
• Possibilità per gli atenei di fondersi tra loro o aggregarsi su base federativa per evitare duplicazioni e costi inutili.
Com’è: oggi università vicine non possono unirsi per razionalizzare e contenere i costi;
Come sarà: ci sarà la possibilità di unire o federare università vicine, anche in relazione a singoli settori di attività, di norma in ambito regionale, per abbattere costi e aumentare la qualità di didattica e ricerca.
-->• Riduzione dei settori scientifico-disciplinari, dagli attuali 370 alla metà (consistenza minima di SO ordinari per settore).
Com’è: ogni professore è oggi rigidamente inserito in settori scientifico-disciplinari spesso molto piccoli, anche con solo 2 o 3docenti;
Come sarà: saranno ridotti per evitare che si formino micro settori che danneggiano la circolazione delle idee e danno troppo potere a cordate ristrette.
• Riorganizzazione interna degli atenei
Riduzione molto forte delle facoltà che potranno essere al massimo 12 per ateneo. Questo per evitare la moltiplicazione di facoltà inutili o non richieste dal mondo del lavoro.
Reclutamento di giovani studiosi
-->• Il ddl introduce l'abilitazione nazionale come condizione per l'accesso all'associazione e all'ordinariato. L'abilitazione è attribuita da una commissione nazionale sulla base di specifici parametri di qualità. I posti saranno poi attribuiti a seguito di procedure pubbliche di selezione bandite dalle singole università, cui potranno accedere solo gli abilitati.
l punti salienti:
-->1. Commissioni di abilitazione nazionale autorevoli con membri italiani e, per la prima volta, anche stranieri;
2. Cadenza regolare annuale dell'abilitazione a professore, al fine di evitare lunghe attese e incertezze;
3. Attribuzione dell'abilitazione, a numero aperto, sulla base di rigorosi criteri di qualità stabiliti con Decreto Ministeriale, sulla base di pareri dell'ANVUR e del CUN;
4. Distinzione tra reclutamento e progressione di carriera: basta con i concorsi banditi per finta solo per promuovere un interno. Entro una quota prefissata (1/2), i migliori docenti interni all'ateneo che conseguono la necessaria abilitazione nazionale al ruolo superiore potranno essere promossi alla luce del sole con meccanismi chiari e meritocratici;
5. Messa a bando pubblico per la selezione esterna di una quota importante delle posizioni di ordinario e associato per ricreare una vera mobilità tra sedi, oggi quasi azzerata;
6. Procedure semplificate per i docenti di università straniere che vogliono partecipare alle selezioni per posti in Italia.
7. Valutazione complessiva delle politiche di reclutamento degli atenei ai fini della distribuzione del Fondo di Finanziamento Ordinario.