Home 2015 16 febbraio UE. ESTERO USA. UN’ANALISI SUI TASSI DI ABBANDONO DEGLI STUDENTI
USA. UN’ANALISI SUI TASSI DI ABBANDONO DEGLI STUDENTI PDF Stampa E-mail

Per ridurre il tasso di abbandono le Università americane, in gran parte private, cercano di imparare dai dati accumulati in anni di gestione di generazioni di studenti, sfruttando le metodologie dei big data. In sostanza, si passano al setaccio le carriere accademiche degli studenti che si sono laureati bene e di quelli che invece hanno gettato la spugna per trovare degli indicatori che facciano capire quando uno studente è in difficoltà ancora prima che le difficoltà si presentino. Alla Georgia State University, hanno analizzato i risultati di due milioni e mezzo di esami e hanno osservato alcuni effetti, in parte piuttosto ovvi, in parte sorprendenti. Mentre nessuno sarà sorpreso di sapere che studenti coscienziosi, che hanno visitato l'Università prima di iscriversi e che decidono di seguire più corsi di quelli strettamente necessari, hanno risultati migliori di quelli che si sono iscritti all'ultimo momento e fanno solo il minimo indispensabile, sorprende il risultato circa il potere predittivo del voto del primo esame sostenuto. Analizzando i dati relativi al corso di scienze politiche, si evince che il voto del primo esame è un indicatore molto potente per prevedere il futuro di uno studente. Se i big data non mentono, il 75% di coloro che hanno preso un voto scadente nel primo esame non hanno finito il corso degli studi. Da qui la decisione di intervenire prontamente per affiancare da subito un tutor agli studenti che iniziano con voti non brillanti per cercare di capire quale sia il problema e come risolverlo. (Fonte: P. Caraveo, IlSole24Ore Domenica 01-02—2015)